
MOCA: FOCUS SULL’ALLUMINIO
Largamente presente in natura, l’alluminio, è utilizzato in diversi ambiti produttivi industriali come nella produzione dei MOCA – Materiali o Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Pentole, caffettiere, piastre, film avvolgenti, cialde del caffè sono i punti in cui veniamo a contatto con tale elemento in ambito domestico che è possibile ritrovare nella ristorazione collettiva e scolastica sotto forma di vaschette monouso.
E’ con il Regolamento CE 178/2002 che una logica più ampia e organica di sicurezza alimentare pone l’attenzione (al considerando 11) anche sull’impatto del MOCA sulla salubrità degli alimenti. Condizione che il legislatore ha continuato a perseguire con l’emanazione del Reg. (CE) 1935/2004 perché i materiali a contatto fossero prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione, e in condizioni d’impiego normali o prevedibili, non trasferissero ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da “costituire un pericolo per la salute umana, comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari e/o comportare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche.”
Alcuni studi hanno portato in evidenza come errori nella produzione di materiali a contatto contenenti alluminio o il loro errato utilizzo in ambito domestico possano costituire un pericolo per la salute umana. Ampiamente dimostrato è il bio-accumulo di alluminio nell’organismo (da consumo di alimenti con additivi contenenti alluminio / migrazione di alluminio dai materiali a contatto con gli alimenti) causa di interferenza con alcuni processi biologici (stress ossidativo cellulare o metabolismo del calcio e del ferro) in determinate fasce di popolazione “sensibili” (bambini sotto i 3 anni dove si rende responsabile di effetti neurotossici, donne in gravidanza, anziani sopra i 65 anni e soggetti con funzionalità renale compromessa).
Definito tale pericolo il legislatore italiano ne ha gestito e comunicato il rischio con l’emanazione del Decreto n. 76 di aprile 2007 (recante la disciplina igienica dei materiali e degli oggetti di alluminio e di leghe di alluminio destinati a venire a contatto con gli alimenti) il cui obiettivo è quello di informare i consumatori circa il corretto uso dei MOCA in alluminio (vedi Fig. 1).
L’EFSA Autorità Europea per la Sicurezza alimentare ha pubblicato nel 2008 il documento “Safety of aluminium from dietary intake” in cui definisce una dose tollerabile pari a 1 mg/kg p.c./settimana di alluminio salvo poi indicare nello stesso documento il possibile superamento di tale dose nelle fasce di popolazione sensibile (1).
Continua oggi l’attività del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA) che con documento pubblicato il 30 gennaio 2019 descrive il rischio di esposizione del consumatore all’alluminio da MOCA. I risultati confermano come la migrazione dell’alluminio sia condizionata da fattori come i tempi di contatto, il tipo di alimento o la temperatura che possono alterare la stabilità del MOCA.
Di questo e di altri materiali a contatto parleremo durante il nostro webinar live A&Q in compagnia di esperti e tecnici del settore MOCA.
Biblio
1) Safety of aluminium from dietary intake The EFSA Journal (2008) 754, 1-34